Le previsioni parlano di un aumento entro 2 o 3 anni. Ma in media le società guidate da donne sono già un affare.

Cresce il numero di startup del settore femtech e cresce anche il numero di investitori disposti a finanziarle. Le aspettative generali parlano di un progressivo aumento, anche nei prossimi 2 e 3 anni.

Secondo DailySocial non si parla solo di startup con prodotti orientati alle donne, ma anche di quelle impegnate nella tecnologia SaaS (“software come servizio”) per il settore sanitario e nel commercio sociale.

 

I vantaggi delle startup femtech

Perché gli investitori sono così interessati nel finanziamento di startup al femminile? Proviamo a dare una risposta articolata che metta in luce le ragioni che sono alla base del successo delle società guidate da donne e anche dell’interesse degli investitori.

  1. Femtech è un mercato dal grande potenziale. Si presume che i prodotti tecnologici orientati alla gestione della salute femminile raggiungeranno 50 miliardi di dollari di giro d’affari nel 2025. Sono dati che non posso essere ignorati dagli investitori che puntano a fare affari d’oro.
  2. Le startup guidate da donne sono più efficienti. Che producano applicazioni femtech o altri prodotti e servizi, le startup al femminile di solito vantano una cultura più organizzata, strutturata ed empatica. Ciò, ovviamente, le rende più affidabili. A confermarlo le parole di Karissa Adelaide del Jungle Ventures Investment Team: “le leader femminili hanno dimostrato di essere in grado di creare un team più collaborativo, trasparente, rapido, capace di ideare velocemente soluzioni più creative.”
  3. Le startup femminili sono generalmente orientate al sociale. Fino a qualche anno fa questo non era considerato un vantaggio per gli investitori. Invece, oggi, le startup che mirano ad un impatto sociale, femtech o no, stanno ottenendo un crescente successo, attirando l’interesse dei Venture Capitalist.

 

La futura sfida per le donne leader

Anche se le opportunità per le startup al femminile sono sempre di più, ci sono ancora alcune difficoltà per le donne leader. Non è un mistero, infatti, che le imprenditrici incontrino, lungo la strada, molti più ostacoli dei colleghi maschi. E l’interesse degli investitori verso prodotti e servizi femtech, non elimina i pregiudizi di genere che caratterizzano il mondo degli affari. Infatti, è risaputo che anche nel settore tecnologico le donne siano ancora sotto-rappresentate e sotto-pagate. Inoltre, sono ancora tante le startup al femminile che non hanno ancora trovato un’opportunità di finanziamento anche se la meriterebbero.

La vera sfida, quindi, è convincere gli investitori, superando quel pregiudizio di genere che, a quanto pare, caratterizza la prima fase di pitch, per l’erogazione dei finanziamenti.
Secondo i risultati di una ricerca pubblicata da Harvard Business Review, infatti, nelle fasi primarie di raccolta di capitale, le startup al femminile subiscono episodi discriminatori: la metà delle domande di donne imprenditrici non ottiene finanziamenti. Per le più fortunate, i fondi ottenuti sono inferiori del 5% rispetto a quelli erogati agli uomini.