Donne con uno spiccato senso degli affari e capaci di fare la differenza: questa è l’imprenditoria femminile di eccellenza che le future generazioni possono prendere come esempio.

 

Imprenditoria femminile: fino a 150 anni fa un’utopia, oggi una realtà. Merito di grandi donne che hanno fatto la storia con le loro idee innovative e una forza fuori dal comune per realizzarle, anche in tempi difficili dove alle donne era destinata idealmente solo la gestione del focolare domestico.

Oggi le donne imprenditrici non sono più una chimera, eppure il mondo del lavoro le vede ancora un passo indietro rispetto agli uomini. Basta pensare che ancora oggi in Italia la retribuzione oraria media degli uomini è superiore del 7,4% rispetto a quella delle donne, e che l’imprenditoria femminile rappresenta solo il 22,7 % del totale del mondo delle aziende italiane.

E di fronte a questo scenario, riscoprire le vicende professionali delle donne imprenditrici pioniere è molto interessante per l’universo femminile. L’obiettivo è capire che si può fare, anche a dispetto delle avversità e di chi ti rema contro. Infatti, se alcune di loro furono sostenute da mariti o amanti, altre furono invece ostacolate proprio dai loro uomini. Ciò che emerge, però, è la grande caparbietà di queste donne imprenditrici che non hanno permesso a nessuno di fermarle, dimostrando che con determinazione e inventiva si possono realizzare i propri sogni.

 

Imprenditoria femminile: una storia italiana

L’italiana Luisa Spagnoli, oggi nota solo per il marchio di abbigliamento che porta il suo nome, in realtà è tra i fondatori della Perugina, il famoso brand sinonimo di cioccolato italiano. La fondò con Francesco Buitoni e Leone Ascoli, e in pochi sanno che è a questa straordinaria donna imprenditrice che si deve l’invenzione degli amatissimi Baci Perugina, tra i cioccolatini più venduti in Italia ancora oggi. Ma il ruolo di Luisa Spagnoli nell’imprenditoria femminile italiana non si è limitata alla Perugina. Nel periodo tra le due guerre mondiali, infatti, si cimentò in una nuova attività: allevamento di pollame e conigli d’angora per la produzione di lana d’angora per i filati. Nacque così l’Angora Spagnoli, per le creazioni di abiti alla moda e il marchio Luisa Spagnoli poi portato in auge dal figlio Mario.

 

Imprenditrici donne da cui trarre ispirazione

La canadese Elizabeth Arden, al secolo Florence Nightingale Graham, dopo aver lavorato per un’estetista a NewYork, fondò la sua azienda di cosmetici, dandole il nome Elizabeth Arden, da un poema di Alfred Tennyson: rossetti, creme, lozioni e fondotinta. L’intuizione di questa donna imprenditrice è stata l’invenzione del total look, ovvero coordinare le nuance dei trucchi. Già ad inizio Novecento aveva negozi in tutti i continenti.

La francese Coco Chanel non ha bisogno di presentazioni ed è considerata uno dei simboli dell’imprenditoria femminile del Novecento. La stilista ha fondato la casa di moda parigina che porta il suo cognome, cominciando nel 1909 con un piccolo negozio di cappelli dal taglio nuovo e più sobrio rispetto a quelli ingombranti tipici della Belle Époque.

 

La donna che ha inventato il “talk and touch

La statunitense Estée Lauder ha cominciato aiutando lo zio produttore di cosmetici a vendere i suoi articoli. Con suo marito aprì il primo punto vendita a New York dove vendeva le creme per signore che preparava di notte, nella cucina di un ristorante di Manhattan. Ben presto cominciò a distribuirli in tutto il mondo. Estée Lauder è una delle più grandi donne imprenditrici perché molto abile anche nel marketing: sua l’idea del “talk and touch”, che consiste nel far testare i prodotti applicandoli subito sul volto delle clienti. Da lei ha inizio anche l’abitudine di regalare campioncini di cosmetici dopo ogni acquisto.