Le imprese femminili sono al centro del piano di sviluppo economico italiano: crescono le opportunità di incentivi da prendere al volo. Ecco come!

È sempre più chiaro, anche in Italia, che l’imprenditoria femminile può essere un grande motore di sviluppo economico. Eppure le aziende guidate da donne, oggi nel nostro Paese, non rappresentano più del 23% del totale delle aziende italiane. Si potrebbe fare di più!

Il numero di donne che decidono di mettersi in proprio e realizzare un progetto di business è in crescita. Merito anche dei numerosi bandi a disposizione che servono proprio ad incentivare l’imprenditoria femminile.

Grazie alla legge 215/92 denomina “Azioni positive per l’imprenditoria femminile”, infatti, è diventata realtà l’erogazione dei contributi a fondo perduto, prestiti e altri incentivi per le imprese costituite o da costituire, formate in prevalenza da donne.

Per cogliere queste occasioni al volo, però, è importante conosce i meccanismi di questi incentivi e sapere come venire a conoscenza dei bandi.

Qui una breve guida per cominciare.

 

Imprenditoria femminile: i requisiti

Per partecipare ai bandi dedicati all’imprenditoria femminile è necessario essere micro, piccole e medie imprese, già attive o in fase di avvio, che secondo la legge 215/92 si possano definire, appunto, imprese femminili, ovvero ditte individuali gestite da donne, società di persone o cooperative costituite almeno per il 60% dal gentil sesso; le società di capitali che presentano almeno 2/3 delle quote in rosa e l’amministrazione composta da minimo 1/3 di donne.

Tra le condizioni previste per accedere ai bandi dedicati all’imprenditoria femminile, nei casi di piccole aziende già costituite, i dipendenti devono risultare almeno 50, con fatturato inferiore a 7 milioni di euro (o 5 milioni in totale di bilancio), e senza rapporti di dipendenza con altre imprese.

 

Imprese femminili: i bandi

I bandi dedicati all’imprenditoria femminile sono molti oggi in Italia e hanno l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito.

  • Finanziamenti a fondo perduto: si tratta di opportunità di ricevere del capitale senza vincolo di rimborso. Generalmente sono erogati tramite bandi delle Regioni, nella percentuale minima del 50% e massima del 80% rispetto al totale del finanziamento totale. La quota restante è da restituire con rate mensili a tasso agevolato.
  • Fondo di Garanzia: in questo caso parliamo di accesso semplificato alla garanzia dello Stato per l’imprenditoria femminile, con copertura fino al 80% del finanziamento richiesto. È dedicato sia alle imprese femminili che alle libere professioniste.
  • Micro credito: si tratta di finanziamenti concessi alle aziende già avviate e inserite nella definizione di imprenditoria femminile, e alle libere professioniste per consentire l’accesso a prestiti bancari anche senza fornire garanzie.
  • Finanziamenti Invitalia: bandi per ricevere finanziamenti a favore dell’avvio e dello sviluppo d’impresa femminile. Ad esempio “Nuove Imprese a tasso zero” è uno dei bandi che mette a disposizione incentivi per la creazione di nuove aziende avviate da donne o giovani. Il prestito agevolato a tasso zero proposto copre fino al 75% dell’investimento totale.

 

Come trovare i bandi per le imprese femminili

Ora che sapete che ci sono numerose opportunità di finanziamento dedicate all’imprenditoria femminile, non vi resta che cercare l’opzione che più si adatta al vostro caso specifico.

Per trovare i bandi attivi visitate periodicamente i siti del Ministero dello Sviluppo Economico, del Ministero per le Pari Opportunità, il sito della vostra Regione di appartenenza e quello di Invitalia.