C’è tutto un mondo di start-up che si dedicano a sviluppare soluzioni tecnologiche per migliorare la salute femminile. Ecco le prime 8 europee. 

 

Si definisce femtech tutta quella tecnologia che nel nuovo millennio ha cominciato a pensare alle donne, per risolvere piccoli e grandi problemi femminili. È nato, quindi, tutto un mondo di start-up dislocate in tutto il mondo, che ha cominciato a sviluppare soluzioni tecnologiche “in rosa”. 

 

Questo mercato femtech varrà circa 5 miliardi di dollari nel 2025 e oggi si sta assistendo ad una vera e propria corsa, da parte di compagnie e start-up, ad accaparrarsi una fetta di questo mercato. 

 

Sifted ha setacciato le principali società europee che operano nel settore femtech ed ha stilato una lista delle principali. 

 

8 start-up di successo del settore femtech

 

  1. Al primo posto troviamo Elvie, società femtech inglese che ha ideato un’innovativa pompa per l’allattamento leggera, silenziosa e wireless, ma anche un trainer pelvico capace di risolvere i problemi di incontinenza femminile. La tecnologia per la salute femminile di Elvie le ha fatto guadagnare 45 milioni di euro dal 2013 al 2019. 

 

  1. Ava è la start-up svizzera nata nel 2014 che ha lanciato sul mercato un braccialetto capace di aiutare le donne ad individuare i giorni più fertili di ogni mese e aumentare le possibilità delle coppie di restare incinte. Uno strumento per nulla invasivo e con una precisione del 90% che ha guadagnato fino ad ora ben 42 milioni di euro.

 

  1. Dalla tecnologia di una start-up svedese, Natural Cycles è l’unica applicazione femtech certificata come contraccettivo dall’Unione Europea. Anche se ha avuto un po’ di problemi a convincere il mondo della sua efficacia, ora vanta oltre 800.000 utenti e ha guadagnato più di 34 milioni di euro.

 

  1. Alla sua fondatrice dobbiamo la nascita del termine femtech: si tratta di Clue, l’app di monitoraggio del ciclo mestruale nata nel 2012 e che ha fatto da apri pista a tutte le applicazioni e i dispositivi di questo settore. La start-up, con sede a Berlino, ha finora raccolto quasi 30 milioni di dollari. 

 

  1. Al quinto posto Bonzun, app svedese dedicata alla gravidanza e sviluppata insieme alle ostetriche per dare alle donne risposte alle domande in modo rapido e semplice. Oggi la start-up ha sede a Stoccolma ed è stata scaricata da più di 2 milioni di utenti. 

 

  1. LactApp è una start-up spagnola la cui applicazione per smartphone, in Spagna, è utilizzata da una mamma su quattro. L’idea femtech alla base di LactApp è quella di aiutare le donne ad affrontare i problemi causati dall’allattamento, come i capezzoli screpolati e il dolore al seno, e a rispondere a qualsiasi domanda delle utenti. Ora disponibile non solo in spagnolo, ma anche in inglese, potrebbe diffondersi rapidamente in tutta l’Europa.

 

  1. Moodz è una start-up francese di biancheria intima mestruale. Fondata solo nel 2019, Moodz si inserisce in uno spazio femtech fino ad ora preda solo di compagnie americane.

 

  1. Pregnolia è una start-up con sede a Zurigo che ha sviluppato un dispositivo per misurare la rigidità della cervice che può causare nascite premature. Fondata nel 2016 come spin-off femtech dell’università tecnica ETH,  la società spera di poter ridurre drasticamente il numero di nascite premature.