La messa a punto di una tecnologia per prendersi cura della salute riproduttiva femminile a partire dall’analisi del ciclo mestruale.

 

Le donne parlano in modo disinvolto del loro ciclo mestruale? Fanno sufficiente prevenzione per garantire la salute del loro apparato riproduttivo? Secondo Jane Ridhi Tariyal, co-fondatrice di NextGen, la risposta ad entrambe le domande è no. Per questo è nata NextGen Jane che aiuta le donne a comprendere i loro cicli mestruali e identificare i problemi di salute riproduttiva con una tecnologia tutta dedicata al mondo femminile, che negli ultimi anni è stata definita Femtech.  

 

NextGen Jane, infatti, è proprio una startup dell’era Femtech, che si pone l’obiettivo di migliorare la salute riproduttiva della donna, ma anche ad aiutare transgender o chiunque al di fuori del binario di genere a trovare le risposte alle proprie domande. 

 

Come nasce NextGen Jane

 

L’avventura di questa azienda è iniziata nel 2013 quando Jane Ridhi Tariyal ha cominciato a cercare risposte sulla sua salute riproduttiva. Aveva 33 anni ed era concentrata sulla sua carriera, ma era anche curiosa di sapere come funzionava il suo corpo. Si è resa presto conto che ottenere risposte non era per nulla facile. “Stavo solo cercando di capire delle cose, a partire dal ciclo mestruale, come ad esempio se avevo malattie che potessero avere un impatto sulla mia capacità di rimanere incinta – ha raccontato – Ma i medici sono stati respingenti. Loro sono i custodi di dati importanti per te, ma non sono poi così importante per loro.”

 

Comincia quindi una missione per  aiutare le donne a rispondere alle domande sulla loro salute e sui loro corpi attraverso il ciclo mestruale e sfruttando la tecnologia per aiutarle, una tecnologia che oggi chiamiamo Femtech. 

 

Con l’amica Stephen Gire hanno lanciato la sfida, cercando finanziamenti per un’innovazione tutta Femtech per la diagnostica in un settore competitivo come quello sanitario e hanno contattato le donne – dall’adolescenza alla post-menopausa – per raccogliere dati e condividere informazioni sul loro ciclo mestruale e sul loro corpo. 

 

Cosa fa NextGen Jane

 

Le donne parlano raramente di problemi legati al ciclo mestruale, ma è proprio la mancanza di consapevolezza che può portare a gravi malattie che incidono sia sulla salute riproduttiva. NextGen Jane sta lavorando, quindi, per rivelare le risposte scientifiche a queste domande studiando le mestruazioni a livello genomico.

 

NextGen Jane sta invitando donne a iscriversi al suo beta test. Questo processo scientifico prevede innanzitutto di compilare un sondaggio per descrivere il proprio ciclo mestruale. I dati vengono  caricati in forma anonima nel database NextGen. Gli utenti possono cercare i propri sintomi e le caratteristiche del proprio ciclo per capire se la loro esperienza è potenzialmente anormale. 

 

Ai beta tester, poi, verrà anche chiesto di inviare un tampone usato in modo che gli scienziati possano estrarre i dati genomici. Una tecnologia tutta Femtech che potrebbe aiutare a diagnosticare  malattie come l’entometriosi, e offrire alle persone una migliore comprensione della loro salute senza nemmeno dover fissare un appuntamento dal medico. “Ci sono casi in cui non si può ottenere un appuntamento dal medico prima di sei mesi o casi in cui il medico ritiene che le preoccupazioni della paziente non siano valide”, ha detto Jane Ridhi Tariyal. Con un test come quello di NextGen potrebbe essere finalmente possibile capire se le proprie preoccupazioni sono valide senza andare dal medico. 

 

NextGen si dice in grado di fornire una comprensione di ciò che caratterizza un normale ciclo mestruale e di creare un database di ricerca della salute riproduttiva della donna.

 

Pronte a partecipare alla nuova frontiera dell’era Femtech?