Con Clue Ida Tin ha dato forma ad un’intuizione e ora guida la carica di un’industria da 50 miliardi di dollari

È lei che ha coniato il termine Femtech. Si chiama Ida Tin, è danese ed è la cofondatrice e CEO dell’applicazione Clue, che monitora il ciclo mestruale femminile ed è parte integrante dell’universo Femtech: quella tecnologia al femminile che aiuta a prendersi cura della salute delle donne. 

Ma Ida Tin non è sempre stata a capo di un’azienda tecnologica. All’inizio degli anni 2000 ha viaggiato in tutto il mondo in moto con i suoi genitori e suo fratello, ed ha scritto un libro. Poi gli smartphone hanno invaso il mondo e lei ha avuto un’intuizione a cui ha saputo dare forma: “Ho sentito che emergeva un’esigenza globale, un’opportunità globale e l’ho avvertito con il mio stesso corpo” – ha detto –  “Potrei usare il telefono come strumento di navigazione per la mia vita, in relazione al mio corpo.”

Così nel 2011 Ida Tin ha lasciato la Danimarca e si è trasferita in Germania, a Berlino, dove ha avviato la sua attività. Nel 2013 la sua società, denominata BioWink GmbH, ha lanciato la prima versione di Clue. 

 

Cos’è Clue

Clue è un’applicazione per dispositivi mobili che calcola e prevede il periodo del ciclo mestruale, la finestra fertile e la sindrome premestruale. Informa inoltre le utenti sul momento più o meno probabile per rimanere incinta e consente alle donne di monitorare più di 30 categorie di salute, tra cui sesso, sonno, dolore, esercizio fisico, capelli, pelle, digestione, emozioni ed energia.

L’applicazione spiega anche in che modo i dosaggi della pillola anticoncezionale influiscono sulla fertilità e include un sistema di promemoria per l’assunzione della pillola. 

Secondo Ida Tin, Clue è un’applicazione “scientificamente solida“. Lei ha sottolineato: “tutto ciò che abbiamo messo in evidenza è stato davvero verificato.”

Una delle più recenti funzioni di Clue è quella che aiuta le utenti a capire se sono affette dalla sindrome dell’ovaio policistico, che riguarda circa il 10% delle donne, ma rappresenta il disordine endocrino più diffuso in età riproduttiva e una delle cause più frequenti di infertilità femminile.

Ovviamente, l’applicazione non si sostituisce alla diagnosi del medico, ma è utile per suonare un campanello d’allarme per le donne, che possono stampare un rapporto, portarlo dal ginecologo e così ottenere una diagnosi precisa e cure adeguate.

 

Non solo Clue

Clue è, ormai, una delle tante applicazioni al servizio della salute femminile, ma secondo Ida Tin si è immediatamente distinta dai suoi concorrenti. Molte di queste app in rosa rappresentano sostanzialmente un calendario che può contare fino a 28 giorni, mentre Clue fa molto di più. Inoltre l’applicazione si sta evolvendo dalla sua nascita, con l’implementazione di nuove funzioni.

Quella del femtech, si calcola, è un’industria che potrebbe valere fino a 50 miliardi di dollari entro il 2025. Ma cosa serve, oltre all’intuizione iniziale, per realizzare un’applicazione di successo per il mercato femminile?

Ida Tin non ha dubbi: creare un team solido e competente, aprirsi al feedback sincero e chiedere supporto quando ce n’è bisogno. “È un impegno di apertura, significa essere disposti a crescere come un essere umano”.

 

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