Entro il 2025 previsto un mercato da 50 milioni di dollari per la tecnologia al servizio della salute femminile

 

La società di ricerca Frost & Sullivan ha previsto che il mercato digitale della salute femminile raggiungerà i 50 miliardi di dollari entro il 2025. Questo settore si sta affermando globalmente con il termine Femtech, dall’unione delle parole femminile e tecnologia. 

 

Per ora, tuttavia, Forbes segnala che solo il 10% degli investimenti globali è destinato a start up guidate da donne. Il resto è tutto appannaggio degli uomini, e gli uomini, si sa, non sono molto a loro agio quando si parla di salute femminile, soprattutto in relazione al ciclo mestruale, alla contraccezione e alla gravidanza. 

 

Ma qualcosa sta cambiando. L’universo della Femtech è in crescita. Le donne sono sempre di più alla ricerca di soluzioni tecnologiche all’avanguardia capaci di risolvere i piccoli problemi quotidiani nonostante i ritmi frenetici della vita moderna che le vede divise tra lavoro e famiglia. Questa apertura trasforma quella che fino a ieri è stata una nicchia di mercato in un target estremamente ampio, tutto da esplorare per coglierne al volo le opportunità di business. 

 

Il mercato della Femtech oggi

 

L’industria della Femtech è attualmente composta da circa 200 start up che operano a livello globale: perlopiù fondate e guidate da donne, queste aziende si concentrano a realizzare soluzioni tecnologiche innovative per la salute femminile. Dalle donne per le donne, insomma!

 

Si tratta di applicazioni per dispositivi mobili e gadget che individuano delle criticità nella gestione della salute delle donne, e trovano delle soluzioni nuove, veloci, semplici, efficaci. 

 

Un esempio lampante è Clue, l’applicazione di monitoraggio del ciclo mestruale ideata da Ida Tinn (che ha anche lanciato il termine Femtech nel mondo): questa app consente di tenere sotto controllo il ciclo, di individuare i periodi più fertili ma anche di segnalare alle utenti la possibilità di essere affette da alcune malattie del sistema endocrino, e quindi suggerire una visita medica. 

 

Un altro esempio è il tiralatte wireless lanciato dalla società Elvie, che senza rumore e senza tubicini, è più rispettoso del seno femminile e tenta di non far sentire le donne a disagio nell’atto di tirare e conservare il latte materno. 

 

Femtech: non è tutto rose e fiori

 

C’è da ammettere che l’evoluzione dell’universo Femtech ha avuto qualche piccolo inconveniente. La salute femminile non è cosa facile da gestire e una prova ne è stato il flop di Natural Cycles. Questa applicazione di monitoraggio contraccettivo pare abbia provocato ben 37 gravidanze indesiderate tra le utenti inglesi che la utilizzavano. E la sua pubblicità, che definiva il suo servizio “altamente accurato”, è stata ovviamente ritirata da Facebook.

 

Ma si sa, ogni percorso verso il successo è caratterizzato anche da qualche battuta d’arresto. La Femtech non ne sarà esclusa. Nonostante questo, infatti, si continua a lavorare nel mondo per la realizzazione di app e gadget per la salute femminile. 

 

Per esempio l’app di monitoraggio degli ormoni Moody Month e il calcolatore di ovulazione Flo Health stanno registrando grandi riscontri, raggiungendo entrambi un valore di 200 milioni di dollari.

 

Siate fiduciose, il mercato della Femtech continuerà a crescere!