Come colmare il divario di genere nel settore della salute con una tecnologia tutta al femminile
Recentemente Femstreet e Firtminute Capital hanno riunito 90 persone con un solo obiettivo: accelerare l’innovazione nella salute delle donne con investimenti in femtech, un mercato che varrà 50 miliardi di dollari entro il 2025. Questi numeri stanno facendo girare la testa agli investitori di tutto il mondo e sono già molte le start-up che potrebbero usufruire di questi investimenti per creare prodotti innovativi per le donne.
Femtech: più investimenti per start-up femminili
Uno dei problemi principali dei prodotti del settore femtech è il gap di genere che si registra nelle aziende e nelle start-up tecnologiche. Le applicazioni progettate e sviluppate dagli uomini per le donne non hanno un buon riscontro sul mercato e non c’è da stupirsi. C’è bisogno di lasciare alle donne questo compito perché una femtech di successo è quella progettata dalle donne per le donne.
È una buona notizia, quindi, che fondi costituiti da donne come Cowboy Ventures, Forerunner Ventures e Female Founders Fund stiano contribuendo a ridurre l’enorme disparità di finanziamento di genere nel settore tecnologico e che si stiano registrando maggiori investimenti nelle start-up destinate all’assistenza sanitaria delle donne.
Il 2018 è stato l’anno delle promozioni femminili per il capitale di rischio. Sempre più donne stanno raccogliendo i propri fondi e vengono promosse come partner. Questo è senza dubbio un buon inizio perché la femtech realizzi applicazioni e dispositivi per la salute femminile digitale che siano davvero d’aiuto alle donne.
Un esempio di successo è Natural Cycles, che è diventata la prima applicazione approvata dalla FDA a commercializzarsi come contraccettivo digitale. Ma anche Elvie che nel Regno Unito nasce con la collaborazione dell’NHS e che ha realizzato dispositivi capaci di aiutare le donne affette da incontinenza urinaria. Poi ci sono molte altre start-up del settore femtech in particolare quelle che si occupano del piacere femminile e del benessere sessuale, che devono ancora affrontare un difficile contesto normativo, senza contare la quantità di vergogna e pregiudizi che ancora regna sovrana in molti paesi. Come ha dichiarato Andrea Barrica, fondatore della piattaforma di educazione sessuale O.School, “la vergogna sessuale e genitale è ancora dilagante, ma le donne sono piuttosto incazzate in questo momento. È il momento giusto per parlare del piacere femminile”. Se ciò è vero, è davvero giunto il momento di dare impulso alle start-up del settore femtech con idee innovative sull’argomento.
Perché è importante che la femtech riceva attenzione?
Oramai abbiamo imparato che viviamo in un mondo fatto su misura degli uomini. Basta pensare, solo per fare qualche esempio, che in media gli smartphone sono 5,5 pollici troppo grandi per le mani delle donne o che le auto sono progettate intorno al corpo dell’uomo medio, il ché significa che le donne hanno quasi il 50% in più di probabilità di essere coinvolte in un incidente.
Investire in start-up del settore femtech, pertanto, vuol dire dare finalmente alle donne lo spazio che si meritano con prodotti e servizi pensati per loro e non per gli uomini. In questo momento solo il 4% degli investimenti tecnologici è destinato a prodotti femminili. Si può fare di più!