La cura della salute femminile passa anche attraverso un aumento delle donne nel mondo della ricerca e della medicina

 

Che ruolo hanno le donne  nella costruzione di sistemi più inclusivi, di servizi più efficienti e di infrastrutture sostenibili per velocizzare il raggiungimento di obiettivi di sviluppo sostenibile?

 

Ci sono donne, ad esempio, che sono state pioniere nel promuovere la scienza e la salute. Ma a che punto siamo in tema di digital health? Si può continuare a migliorare la salute femminile utilizzando nuove scoperte e tecnologie? 

 

Le donne e la salute femminile ieri e oggi

 

Nel corso della storia, in tutto il mondo, ci sono state donne che hanno avuto un ruolo fondamentale nei progressi della medicina e della salute femminile. Solo per fare qualche nome, c’è l’inglese Florence Nightingale che ha fondato l’infermieristica moderna, applicando il metodo scientifico attraverso l’utilizzo della statistica, oltre ad aver proposto un’efficiente organizzazione degli ospedali da campo. Poi la filippina Fe Del Mundo, pediatra specializzata in malattie infettive che fondò il primo ospedale pediatrico nel suo Paese. Ma anche Anandi Gopal Joshi, giovane medico indiano, prima a laurearsi negli Stati Uniti e responsabile di un ospedale in India, Elizabeth Garret Anderson, primo medico donna in Gran Bretagna, e Anne Szarewki, la dottoressa a cui si deve la scoperta dell’origine del cancro del collo dell’utero, uno straordinario contributo alla salute femminile.

 

Nel 2019, però, era della digital health, le donne rappresentano ancora solo un terzo dei ricercatori in tutto il mondo. E il fatto più curioso è che è la medicina occidentale a vederle arrancare: in Asia centrale, Sud America e Caraibi le donne impegnate in lavori scientifici sono quasi quanto gli uomini, mentre in Europa e Nord America la percentuale di donne non supera il 35%. Le ragioni sono probabilmente da accreditarsi alle discriminazioni di genere e alle barriere poste alle donne nel mondo del lavoro in generale, come scarse politiche per la maternità. Possiamo quindi stupirci che la cura della salute femminile non faccia i passi che speriamo?

 

Tuttavia qualche segnale positivo c’è: nell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), ad esempio, le donne occupano il 60% delle posizioni dirigenziali di alto livello, mentre nell’Accademia Nazionale di Medicina le donne rappresentano quasi il 40% dei nuovi membri. Un altro segnale, poi, è il recente focus del mondo del business online sulla digital health al femminile, con un proliferare di applicazioni e dispositivi orientati al benessere delle donne.  

 

Il futuro della digital health dedicata alle donne

 

Nell’era di internet, il mercato digitale della salute femminile è in forte crescita e si sta preparando ad un’ondata di innovazione senza precedenti. Sono sempre di più, infatti, le applicazioni sviluppate per soddisfare le esigenze specifiche delle donne in ambito salute.

 

Ma si tratta di un mercato giovane che non potrà fare passi da gigante senza il coinvolgimento diretto delle donne nella progettazione di sistemi di digital health al femminile. Fondamentale è, quindi, un cambiamento di rotta in Occidente, dove c’è bisogno delle donne, nei ruoli chiave nei settori tecnologia e scienza, per pensare alle donne. 

 

Non ci resta che aspettare, quindi, che l’era della Femtech (la digital health al femminile) esploda davvero. Intanto possiamo insegnare alle nostre figlie e nipoti che non c’è settore della scienza e della tecnologia dove non possano entrare e fare la loro parte per la cura della salute femminile e non solo.